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empiria n.1 è un'azione coreografica relazionale, non predeterminabile e di volta in volta rinnovata dalla causalità dallo spazio pubblico in cui è inserita e dai passanti occasionali che lo attraversano. Le loro posture, i loro gesti, l’andamento ritmico del loro movimento sono il centro di tale processo. Il mezzo: azioni di mimesi e al contempo di trasfigurazione del movimento finalizzate all'elaborazione dal vero di un certo numero di dati motori e gestuali che vengono archiviati attraverso il mio corpo e trascritti in forma di enunciati, in un supporto mnemonico: un taccuino.

 

L'intento è quello di esperire una possibile partitura coreografica che, a partire dal suo essere fuori-testo, sia progressivamente informata dalla dimensione spaziale e temporale dell'accadimento stesso. Mi interessa riscattare i dati percepiti dalla morte che lo scorrere del tempo a essi riserva. Tra le rovine del movimento, nel sedimento del già-stato, per esperire un corpo-presente. 

 

 

 

 

 

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