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l’archivio delle cose che passano è un laboratorio sulla percezione e la ricomposizione del movimento.

 

Può il mio corpo restituire una traccia delle cose che passano? Come ricreare una memoria affettiva delle cose percepite? Posso pensare il mio corpo come un archivio vivente del reale? 

 

Le sessioni di studio prevedono l’alternanza di momenti di esercitazione all’aperto e  in sala. Durante la ricerca en plein air i partecipanti si eserciteranno sull’imitazione e la riproduzione dal vero di porzioni di movimenti e gesti “qualunque” dei passanti e contemporaneamente sulla loro rielaborazione estemporanea attraverso il corpo. Le sessioni di lavoro possono essere frequentate da chiunque interessato, a prescindere da inclinazioni o ambiti di provenienza e senza limiti di età;  

 

L’obiettivo è quello di creare diversi momenti performativi verso una restituzione pubblica finale.

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